CONFSAL-UNSA Beni Culturali

COMUNICATI STAMPA 2011 

 

 

META’ MANOVRA SULLE SPALLE DEI LAVORATORI E DEI PENSIONATI

19 DICEMBRE 2011: SCIOPERO GENERALE – PRESIDIO IN PIAZZA FARNESE, ROMA

 

Il Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, ribadisce con forza che “questa manovra è ingiusta e che ricade per quasi la metà sui lavoratori, sui pensionati e sulle loro famiglie e incide negativamente sul futuro dei loro figli.”

“Le modifiche apportate al decreto in corso di conversione e oggi probabilmente votate alla Camera con l’ennesimo voto di fiducia” prosegue Battaglia “non hanno apportato quelle variazioni sull’impatto sociale che sia la Confsal e che la Confsal-Unsa auspicavano e che sono state rappresentate all’incontro con il Premier Monti nell’incontro con le parti sociali.”

“Quanto emerso dal dibattito parlamentare e mediatico di questi giorni, fino a queste ultime ore, non ha però toccato e non tocca le vere difficoltà della vita quotidiana vissute dalle famiglie, le quali sono già, e saranno sempre più, impegnate a contrarre i propri consumi per pagare l’ennesima manovra, dura, richiesta da questo governo”.

Il segretario generale nota che “mentre viene ridotta l’imposizione fiscale per i beni di lusso, mentre continua la farsa sull’abolizione delle province e dell’abbattimento dei costi della politica, si richiede contemporaneamente ai lavoratori e ai pensionati di destinare già questa tredicesima alle numerose e diversificate imposizioni fiscali, anche sulle prime case, introdotte da questa manovra.”

“Pertanto” conclude Battaglia “nel confermare lo sciopero generale del 19 dicembre contro questa manovra, per protestare contro questo costante accanimento di cui siamo oggetti in qualità di onesti lavoratori e cittadini puntuali contribuenti e per riaffermare il sacrosanto diritto della dignità del lavoro e alla giusta pensione dopo decenni di contribuzione previdenziale, saremo in tutte le piazze d’Italia davanti alle prefetture e in Piazza Farnese a Roma dalle 10.30 alle 13.00, con il momento clou previsto per le ore 12.30”...Stampa il Comunicato stampa del 16/12/2011:

“ ORNAGHI UNA DELUSIONE: E’ PER LA CONTINUITÀ”.

 

“Il nuovo ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi comincia a deludere – dice Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – avevamo gioito alla sua nomina sperando desse un forte scossone al dicastero del Collegio Romano invece dobbiamo constatare che altro non è che un conservatore e a dimostrarlo è la recente nomina dell’Arch. Antonia Pasqua Recchia a Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Mentre tutti si attendevano segnali di discontinuità al Mibac – prosegue il sindacalista – il ministro Ornaghi con la nomina della Recchia, non ha fatto altro che “eseguire ordini” che arrivano dalla politica e che continuano a gettare la cultura nella mani di chi la gestisce da oltre un decennio con i risultati che sono davanti agli occhi di tutti i cittadini italiani.

Abbiamo capito – continua Urbino – che anche il ministro Ornaghi non sarà libero di operare a favore della cultura di questo Paese, cultura che rimane ancora nelle mani di personaggi potentati e pensionati d’oro che riescono a dettare legge anche nelle scelte di posizioni importanti come quella del Segretariato Generale del Mibac.

Si svegli Signor Ministro – conclude Urbino – o sarà anche lei ricordato tra i peggiori ministri passati al Collegio Romano che avranno dato il loro contributo ad affossare la cultura”. Stampa il Comunicato stampa del 14/12/2011:

COMUNICATO STAMPA – Roma 12 dicembre 2011

ECCO SU CHI SI ABBATTE LA MANOVRA

 

Ancora una volta veniamo colpiti dall’ennesima durissima manovra economica, che al di là delle parole o delle intenzioni non ha nulla di equo, poiché colpisce i redditi medi e medio-bassi” afferma Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.

“Dopo i grandi sacrifici richiesti, con il blocco dei contratti e limiti al salario accessorio, ora si richiedono ulteriori sforzi ai dipendenti pubblici con l’innalzamento delle accise, l’introduzione delle tasse sui beni immobili e pesantissime misure sulle pensioni. A chi non si rende conto dello stato delle cose, facciamo sapere quale è la vera situazione dei lavoratori: Stampa il Comunicato stampa del 12/12/2011

 “NOMINA NUOVO SEGRETARIO GENERALE SIA CONGELATA”

Sottosegretario Cecchi non politico ma tecnico

 

“Per l’Arch. Roberto Cecchi, nessuna incompatibilità tra incarico politico e incarico da Segretario Generale – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – pertanto a differenza della Uil, che forse per motivi personali, ne invoca le dimissioni, noi diciamo che la poltrona di Segretario Generale del Mibac può restare congelata per tutta la durata del Governo Monti. Ne è dimostrazione di come in altre amministrazioni, quella dell’Ambiente per esempio,  dove addirittura il ministro Clini ha tenuto ad interim la Direzione Generale di provenienza.

La Uil –Bac farebbe bene a non usare due pesi e due misure e a sollevare i polveroni quando vanno sollevati. Da anni ormai, il capo di Gabinetto del Mibac, Salvatore Nastasi (quindi incarico prettamente politico, ricoperto con Bondi, Galan e ora con Ornaghi) è anche direttore Generale per lo spettacolo dal vivo. Nessuna obiezione è mai arrivata dalla Uil-Bac che ora spara contro Cecchi in quanto pressata per  far nominare l’attuale Direttore più anziano nel ruolo, Antonia Pasqua Recchia.

Viene spontaneo chiedersi – prosegue il sindacalista – come mai tanto rumore ? Forse aleggiano ancora i fantasmi dell’ex Segretario Generale, Giuseppe Proietti, pensionato d’oro oggi alla presidenza di Ales Spa, un altro carrozzone del Mibac che il Premier Monti farebbe bene a chiudere subito per decreto invece di abolire enti come l’Enit o altri d’importanza superiore.

L’Arch. Cecchi resti al suo posto di Sottosegretario “tecnico” e non politico e mantenga l’interim del Segretariato Generale – conclude Urbino  - nessuna commistione tra responsabilità di governo e gestionale del Mibac è ravvisabile, siamo certi che saprà far bene il suo dovere come sempre ha fatto per il bene del Paese e con alto senso dello Stato” Stampa il Comunicato stampa del 05/12/2011

COMUNICATO STAMPA – Roma 5 dicembre 2011

 ENNESIMO COLPO AI LAVORATORI PUBBLICI

 

“E’ la terza manovra economica in sei mesi e come sempre vengono colpiti i lavoratori pubblici e le loro famiglie. A fronte di innumerevoli sacrifici già fatti in pochi mesi ne vengono pretesi altri, mentre ci viene chiesto di avere ancora senso di responsabilità. Quel senso di responsabilità che abbiamo dimostrato di avere in questi ultimi tre anni di maltrattamenti mediatici, politici ed economici. La manovra presentata ieri ha visto peggiorare ancor di più le già malconce buste paga dei lavoratori” dichiara Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa, organizzazione sindacale rappresentativa dei lavoratori del comparto ministeri, che prosegue “I lavoratori stanno subendo una pesante e continua perdita del potere d’acquisto dello stipendio; a ciò va aggiunto il blocco dei contratti, il rinvio del Tfr e le nuove norme sulle pensioni, sulle accise, sulla reintroduzione della tassa sulla prima casa e sull’aumento delle rendite catastali. È ingiusto continuare a danneggiare come sempre i lavoratori e le loro famiglie”.

“Chiediamo al premier Monti e al suo governo di invertite la rotta e gli chiediamo di aprire un confronto tra tutte le forze politiche e sociali affinché non venga perpetrata l’ennesima stangata verso chi ha già pagato senza protestare, quale onesto contribuente”.

Il Segretario Generale, della Confsal-Unsa annuncia “Fin da subito chiederò alle forze politiche di modificare, durante l’iter di conversione del decreto, le penalizzazioni in esso contenute. Sosterremo tali iniziative facendo sentire fuori dai palazzi della politica la voce di quei lavoratori che con onestà ed abnegazione servono il proprio datore di lavoro, cioè lo Stato.” Stampa il Comunicato stampa del 05/12/2011

“MANOVRA, MONTI CHIUDA IL CARROZZONE ARCUS SPA”

 

IL PREMIER aboliSCA i finanziamenti Arcus, facendoli rientrare nel bilancio ordinario del Ministero.”

 

In questo momento di crisi, di manovre lacrime e sangue in cui a pagare sono sempre gli stessi ovvero gli impiegati dello Stato – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – ci sentiamo di consigliare vivamente il Premier Monti su come poter recuperare un po’ di quattrini in modo totalmente indolore.

E’ da qualche tempo che abbiamo denunciato l’inutilità di Arcus Spa, la società  cassaforte del Ministero Beni culturali, che fin dalla sua costituzione è sempre stata alla ribalta delle cronache negative'' per aver distribuito finanziamenti a pioggia in maniera clientelare.

Dell’Arcus, dei suoi  progetti, della sua gestione, degli oltre 200 milioni di euro annui si  continua a sapere ben poco, navigando sul sito internet della società si riesce a comprendere il nulla – prosegue Urbino – è pensare che tutti i presidenti che si sono avvicendati(tra cui Mario Ciaccia, oggi Vice Ministro alle Infrastrutture) hanno sempre  predicato, ma solo a chiacchiere,  grande trasparenza, quella che fino ad oggi  non si è proprio vista.

Senza contare poi le copiose spese di gestione,  per sede di lusso in via  Barberini(18 MILA EURO MENSILI PER ALLOGGIARE 10 DIPENDENTI CHE TROVEREBBERO UNA SCRIVANIA PRESSO IL MINISTERO) e non solo.

Ci rivolgiamo a Monti - dice ancora il sindacalista – perché in questo periodo di grande crisi economica, cominci a dare il buon esempio per  la lotta agli sprechi.

A che serve tenere in piedi un carrozzone come Arcus se la sua gestione continua a non essere trasparente? A che serve sperperare tutti quei soldi pubblici per una S.p.A  se poi le decisioni le prendono al ministero? Monti abolisca i finanziamenti per Arcus e rimandi il 3% destinato  dalle Infrastrutture nel bilancio ordinario del Mibac.

''Basta con i finanziamenti alla Chiesa su progetti che non hanno ricadute per la collettività - rimarca Urbino – E’ arrivato il momento in cui per Arcus, il Primo Ministro Monti scriva il definitivo “The end”... Stampa il Comunicato stampa del 04/12/2011

“ORNAGHI AL MIBAC, NOMINA DI GRANDE PRESTIGIO”

 “Una nomina di grande spessore quella del Prof. Lorenzo Ornaghi alla guida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali  - afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali –  Siamo certi che saprà far risorgere un dicastero che nell’ultimo decennio è stato davvero falcidiato da “cricche e cricchette” che non hanno avuto a cuore l’organizzazione e l’immenso patrimonio culturale di questo Paese. Ornaghi – prosegue Urbino – rappresenta davvero il “nuovo” e non tarderà a dare il suo imprinting per far si che il Mibac prenda la direzione del rilancio. Lo aspettano problemi annosi che attanagliano il Collegio Romano ma siamo sicuri che saprà innanzitutto dare segnali di discontinuità utili al vero cambiamento. Inevitabile sarà una riforma del ministero che una volta per tutte risolva i numerosi contrasti interni, specie nella dirigenza. Nella sua agenda poi – dice il sindacalista della Confsal –Unsa Beniculturali – non dovrà mancare il rilancio di Pompei,  la vera valorizzazione dei nostri musei (con la nomina di un altro Direttore Generale in sostituzione del Berlusconiano Mario Resca) e un occhio attento alla salvaguardia del Paesaggio italiano sempre più a rischio. Al Prof.Lorenzo Ornaghi – conclude Urbino – vanno tutti i migliori auguri per un proficuo lavoro, certi che il suo operato non passerà di certo inosservato”...Stampa il Comunicato stampa del 16/11/2011:

NUOVE NOMINE ALL’ULTIMA ORA DEL MINISTRO GALAN

UNA MANCANZA DI STILE E DI ETICA POLITICA

 

Ancora una volta – dice il Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali Giuseppe Urbino - il Ministro Galan prima di fare i bagagli ha provveduto alla nomina dei componenti della nuova commissione cinematografica.

Si va dal CdA di Cinecittà – Istituto luce, alla nomina a Presidente di Rodirigo Cipriani del Gruppo Mediaset a Riccardo Tozzi Presidente della ANICA e della società di produzione Cattleya.

Infatti, fra i nominati vi sono Valeria Licastro Scardino, Enrico Macrelli, Valerio Caprara, Luigi Marzullo, Antonia Dell’Olio, Laura De Lolli, tutti con vicinanza politica all’attuale nomenclatura.

Si è proceduto – afferma Giuseppe Urbino - come al solito all’ultima ora, per assicurare posti a persone assai vicine della stessa area politica, al di là della loro specifica preparazione e professionalità

Inoltre, è stato deciso dal Ministro Galan di espellere dalla presidenza della Biennale Paolo Baratta, e al suo posto è stato designato Giulio Magara, della società alimentare “Chiari e Forti”, in quanto le sue due nomine sono state fatte dagli Ex Ministri Veltroni e da Rutelli, anche se non vi erano buoni motivi per procedere in tal modo, dal momento che Baratta si era tanto prodigato per il recupero delle sedi storiche della Biennale e il rilancio della Mostra del cinema.

Infine, conclude Giuseppe Urbino, le attuali nomine sono il derivato di tutto quello che è stata una politica chiaramente clientelare, basti pensare che il Capo di Gabinetto del Ministro Salvatore Nastasi è stato personaggio ben conosciuto che mentre era negli uffici alti conservava anche l’incarico di Direttore Generale dello Spettacolo dal Vivo, cosa non nuova nel MiBAC e che riguarda anche altri alti burocrati del Dicastero.

Questo è purtroppo il panorama offerto dal Ministro Galan, non potevamo aspettarci di peggio, soprattutto quanto vi è stata una mancanza di stile e di etica politica....Stampa il Comunicato stampa del 15/11/2011:

 “AL MIBAC SERVE UN RILANCIO. OCCORRE DISCONTINUITA’ CONTRO I CENTRI DI POTERE CREATI DAL PRECEDENTE GOVERNO.

AUSPICHIAMO NOMINA NUOVO MINISTRO PROF. SALVATORE SETTIS” E NON  ALTRI NOMI DETTATI DA LOGICHE CHE GARANTIREBBERO LA CONTINUITA’ CON IL PASSATO.

 “Monti non ceda alle pressioni dei Richelieu Berlusconiani”

 

“Il Presidente del Consiglio incaricato, Prof. Mario Monti - afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal- Unsa Beni Culturali –   ha l’occasione giusta per far si che il Mibac prenda la direzione del rilancio.

In questi ultimi dieci anni abbiamo assistito all’annientamento di uno dei Ministeri più strategici del nostro Paese, dai disastri di Pompei al rilancio farsa dei nostri musei per non parlare poi dei continui attentati al paesaggio italiano.

Per questo – prosegue Urbino – chiediamo a Monti che la nomina del prossimo Ministro della cultura sia di grande spessore, un personaggio di grande livello e di grande competenza come il Prof. Salvatore Settis, un uomo che garantirebbe quella discontinuità al Mibac di cui necessità per uscire fuori dalla grande incertezza in cui è finito. Discontinuità che dovrebbe significare uomini nuovi nei posti chiave, nei posti che hanno sancito il disastro “culturale” che tutti gli italiani hanno davanti ai loro occhi.

Preoccupano pertanto le voci che circolano in queste ore – dice ancora il sindacalista Confsal-Unsa-Beniculturali – e cioè che qualche “Richelieu berlusconiano, e non facile capire chi sia, stia facendo pressing su Monti per la nomina a ministro del Prof. Andrea Carandini già presidente del Consiglio Superiore del Mibac poi dimessosi, nulla in contrario sulla figura di Carandini se non fosse che questi garantirebbe ancora immobilità al ministero della cultura confermando quei dirigenti che invece auspichiamo vadano a casa perché di danni ne hanno già fatti tanti.

Siamo certi – conclude Urbino – che il Prof. Monti deciderà per il bene del Paese dando letteralmente il benservito a tutte le cricche che invece  non hanno a cuore il futuro dell’Italia” ...Stampa il Comunicato stampa del 15/11/2011:

“GIANFRANCO CERASOLI, - EX SINDACALISTA UIL - , HA LASCIATO IL MIBAC CON UN’ASPETTATIVA ILLEGITTIMA PER ANDARE IN SIAE COME DIRIGENTE”

Il “paladino” di tante battaglie contro il Mibac ha accettato il prezzo della “cricca”che lo ha messo a tacere. Ora non è più dalla parte degli iscritti Uil che per dignità dovrebbero restituire la loro tessera. Un avanzamento di carriera che ha dell’incredibile.

PRONTO UN ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

Cosa ne pensano i ministri Galan e Brunetta?

Al “paladino” di tante battaglie contro il Mibac la “cricca” gli ha tappato la bocca, ora non può più nuocere – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – perché gli hanno regalato, tra mille irregolarità nelle procedure concorsuali e non, un bell’incarico di dirigente, pensate un po’, alla Siae, un’istituzione privata vigilata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, incarico profumatamente retribuito rispetto al suo originario stipendio di Area II - F3 al Collegio Romano.

Fin qui qualcuno potrebbe dire che tutto rientra nella norma, nella propria eticità, che nella Pubblica Amministrazione succede anche di peggio se non fosse che nel nostro caso, all’ex sindacalista della Uil-Bac, Gianfranco Cerasoli, è stato concesso, a dir poco con leggerezza, di andarsene alla SIAE mettendolo in aspettativa senza assegni, in modo da conservargli il posto di lavoro  presso il Mibac, consentendogli di fargli assumere un incarico dirigenziale a tempo determinato per tre anni (dal 15.11.2010 al 15.11.2013) senza fargli correre  il minimo rischio qualora fosse poi rispedito al mittente.

Queste cose succedono al Mibac – prosegue Urbino – soltanto a chi ha la fortuna di chiamarsi Cerasoli e di aver ricoperto per anni il ruolo di sindacalista della Uil, i responsabili del personale e non solo, gli hanno concesso questa aspettativa violando l’art. 7 comma 8 lett. B del CCNI, violazione che è avvenuto nel caso di Cerasoli e di un altro dipendente, certo Alessandro  Bracci, anche lui finito in SIAE guarda caso anche lui a ricoprire incarico dirigenziale.

Il Mibac, più volte  interessato dal nostro sindacato – continua – che oltretutto ha anche prodotto  un parere legale sul caso specifico, continua a far finta di nulla, difendendo le irregolarità e le violazioni delle leggi che  favoriscono alcuni dipendenti a discapito di altri.

Detto questo, come ultima spiaggia per far rispettare le norme, non ci rimane – conclude il sindacalista Confsal-Unsa, Urbino – che rimettere tutto nelle mani della Procura della Repubblica alla quale ci rivolgeremo con un esposto-denuncia dettagliato sin dai prossimi giorni, perché crediamo che la questione è davvero sfociata  anche nel penale e vogliamo che i responsabili di questi comportamenti illegittimi e di parte debbano essere puniti  severamente.

Se poi il Ministro Galan insieme al suo collega della Funzione Pubblica, Brunetta, si degnassero di intervenire, non sarebbe davvero male, visto che del caso si stanno occupando dei parlamentari che presenteranno una serie di  interpellanze”.....Stampa il Comunicato stampa del 08/11/2011:

ANCHE LA MOBILITA’ COATTA! IL NETTO NO DELLA CONFSAL-UNSA

 

“Che la situazione del Paese sia critica non vi sono dubbi, ma la soluzione non è certo predisporre la mobilità coatta del personale pubblico che rischierebbe il licenziamento dopo due anni di diniego al trasferimento a nuova sede, misura che sembra emergere dal Consiglio dei Ministri di ieri sera. Verso un provvedimento di questo tipo ci opporremo con tutte le nostre forze. La PA non è un carro bestiame.” dichiara Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.

“Nella lettera del governo consegnata al vertice europeo la scorsa settimana” continua Battaglia “ci sono passaggi preoccupanti e sui quali siamo pronti a far sentire la nostra posizione contraria qualora essi venissero tradotti in precise misure interne. Mi riferisco proprio alla mobilità obbligatoria del personale pubblico, la sua ‘messa a disposizione’ con riduzione del salario –che rappresenta una vera e propria cassa integrazione- e la cancellazione delle piante organiche.”

“Diciamo basta alle vessazioni subite dai dipendenti pubblici che non possono tollerare di dover scegliere un domani tra il mantenimento del posto di lavoro e il posto di residenza, con il rischio di venire licenziati nel caso rifiutino la nuova sede” precisa il Segretario generale.

“Inoltre, cancellare le piante organiche” chiarisce Battaglia “significherebbe assegnare alle amministrazioni una discrezionalità totale sui trasferimenti del personale”.

“La crisi del debito del nostro Paese” conclude il Segretario generale, “passa per un risanamento dei conti pubblici mediante una lotta vera all’evasione e all’elusione fiscale e per l’azzeramento degli sprechi che troppo spesso sono alimentati da una deprecabile gestione dei fondi pubblici e da prebende e privilegi di un’estesa casta di notabili... Stampa il Comunicato stampa del 03/11/2011:

 

 Che il 4 novembre sia di mònito e non di festa contro i rischi di Alluvione:

rischi di alluvione ancora forti alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

 

a parte la prevenzione del rischio idrogeologico ed idraulico, alla BNCF si sta collaudando la messa in opera di oltre 1 km. lineare di scaffali al pari o sotto il livello dell’Arno… nella Via Magliabechi…

 

Il sindacato insiste: «solo a parole la biblioteca è sicura; nei fatti, ogni volta che piove, piove sul bagnato e nei depositi… Stiamo ancora aspettando da anni il Nulla Osta dei VV.FF.»

 

Accorata lettera della CONF.SAL-UNSA Beni culturali  alla Direzione Generale delle Biblioteche a Roma, contro i silenzi, i progetti faraonici e la discutibile sicurezza dei locali, oltre alla mancanza di corrette Relazioni sindacali …

 

«Altro che festa! Alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, quando piove, piove ancora dai tetti e questo non è affatto rassicurante per l’enorme patrimonio che vi è custodito. Anche martedì della scorsa settimana, in quella poca acqua, l’acqua in Biblioteca ha colpito!». Questo il commento amaro di esordio di Learco Nencetti della Segreteria Nazionale della CONFSAL-UNSA Beni culturali, alle dichiarazioni (notizia) della Direttrice della BNCF, Maria Letizia Sebastiani, “Ogni anno il 4 novembre è per noi un’occasione per ricordare l’alluvione del 1966 … e questo 4 novembre 2011 sarà inoltre l’occasione per lanciare la campagna Adotta un portone con lo scopo di raccogliere fondi per il finanziamento del restauro e il ripristino del portone originale in legno …”.

«Non serve a niente rimettere il portone a posto – tiene a chiosare Nencetti  – quando poi si è indifferenti alla normale ed ordinaria attività di manutenzione: porte che non si aprono o ci vuole Ercole per aprirle, scalini di accesso alla Biblioteca dismessi, scarsa luce nei magazzini, mancanza di indicazione certa su chi deve intervenire se si ferma un ascensore; appena piove è un tam-tam per sapere dove e come ha piovuto e cosa ha colpito questa volta l’acqua… Che senso ha – continua il sindacalista della CONF.SAL-UNSA – fare una raccolta di fondi per la “rinascita” di un portone pannellato che solo a dismetterlo per fare la odierna portineria costò a quei tempi (2002?) una inopportuna faraonica cifra che oggi sarebbe proibitiva? - Non è forse più interessante fare una raccolta fondi per rinnovare gli arredamenti ed apparati di sala e per gli utenti e svecchiare le ‘collezioni’ di ordinaria consultazione? – Non è più interessante garantire l’efficienza dell’apertura ordinaria della Biblioteca con la garanzia della luce e del riscaldamento sicuri per tutto l’anno?».

Infine, tiene a precisare Nencetti «A che serve fare le gare di appalto per i lavori se poi i lavori o non si fanno e quando si fanno, non finiscono o vengono fatti fare sempre ai soliti? E chi controlla questi lavori? – Come pure, siamo sicuri che i lavori dell’Ala Nuova vadano bene per le esigenze di una Biblioteca, del suo Laboratorio di restauro e dei suoi magazzini? - E, i lavori per utilizzare al meglio la Caserma quando partono? Perché, come ci dicono, non ci stanno né il progetto e né i soldi….»

«Riguardo al rischio di alluvione ancora probabile a causa che il fiume Arno non è ancora sicuro di questi giorni – conclude Nencetti – ben venga il “Piano di rischio a cura del Laboratorio di restauro della Biblioteca” ma a poco serve per il nuovo chilometro lineare di scaffali che a giorni verrà consegnato alla Biblioteca; purtroppo, si trova in formato ‘compact’  ed installato al pari o sotto il livello dell’Arno… nella Via Magliabechi, appunto, nel sottosuolo dei nuovi locali dell’Ala Nuova… E questa è una installazione nuova, cosa recente: alla faccia della prevenzione del rischio idrogeologico ed idraulico … qui si vuole sfidare la sorte non la corretta gestione delle spese a vantaggio della collettività! …Stampa il Comunicato stampa del 03/11/2011:

 

“COLLABORATORE FANTASMA ALL'ISTITUTO CENTRALE DEL RESTAURO:

L’AGENZIA DELLE ENTRATE GLI MANDA IL CONTROLLO”

 Dall’ICR gridano all’errore materiale ma intanto avevano anche emesso le buste paga all’insaputa dell’individuo 

Cosa ne pensa il ministro Galan?

 

Il nostro Sindacato è venuto a conoscenza di un episodio che se confermato ha davvero dell’incredibile – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – originariamente poteva sembrare un classico controllo incrociato che l’Agenzia delle Entrate è solita fare in presenza di dichiarazioni da parte di un soggetto privato o pubblico quando si è consumato un rapporto di lavoro-collaborazione ma in realtà,  il controllo incrociato,  è arrivato ad  un ignaro collaboratore di un Ente dei Beni Culturali, (l’Istituto Centrale del Restauro) che  non ha mai messo piede in quegli uffici siti in via di S. Michele.

Tutto succede quando l’Agenzia delle Entrate, in presenza di dichiarazione dell’ICR con modello 770, contesta all’individuo il fatto di aver percepito per una collaborazione con l’Istituto,  una somma poco superiore ai 5 mila  euro e che questi non l’aveva mai dichiarata nella sua denuncia dei redditi, azione questa che gli  sarebbe costata una forte sanzione pecuniaria.

Per l’interessato – prosegue il sindacalista – inizia così il calvario per dimostrare di non aver mai avuto un contratto con questo istituto e che la contestazione dell’Agenzia delle Entrate era da annullare.

 Dopo un tira e molla, lo sfortunato riesce ad avere una dichiarazione dall’ICR(che lo scagionerebbe) e nello stesso tempo scopre che a suo nome erano state persino emesse a sua insaputa  delle buste paga per l’importo di cui sopra ma senza la presenza di un regolare contratto.

Dal tam–tam ministeriale – prosegue la Confsal-Unsa Beni Culturali – parrebbe che ci siano anche altri episodi del genere, alcuni dei quali,  l’hanno “sfangata” in quanto l’Agenzia delle Entrate non ha effettuato il cosiddetto “controllo incrociato”.

 Ora ci chiediamo che le Autorità giudiziarie(sperando che l’Agenzia delle Entrate le abbia interessate) indaghino a fondo per capire se trattasi di un episodio isolato, “di un mero errore materiale” come hanno detto  all’ICR  (ANCHE SE CI VIENE DIFFICILE PENSARE AD UN ERRORE MATERIALE QUANDO DELL’INDIVIDUO INTERESSATO AL CONTROLLO, DETTA AMMINISTRAZIONE CONOSCEVA TUTTO ED AVEVA PERSINO EMESSO DELLE BUSTE PAGA A SUO NOME, BUSTE PAGA PERO’ CHE NON HA MAI INCASSATO).

Mi auguro – conclude Urbino – che la Guardia di Finanza prima e la Magistratura se servirà, ristabiliscano la chiarezza su quello che è uno degli episodi  a dir poco disdicevoli. Cosa ne pensa il ministro Galan? Non sarebbe il caso di aprire anche un’inchiesta interna?”Stampa il Comunicato stampa del 03/11/2011:

 

BUONI PASTO

“Prendiamo atto che sul tema dei buoni pasto il governo ha ritirato sul nascere l’ennesimo attacco ai lavoratori pubblici” commenta Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa. “Come abbiamo già detto, non accetteremo nessun’altra penalizzazione rispetto alle gravi decisioni già prese unilateralmente da governo in questi due e mezzo. ““La Federazione Confsal-Unsa ribadisce al Governo che è necessario cambiare rotta e ricollocare i lavoratori al centro di un progetto di rinnovamento serio, condiviso e duraturo della Pubblica Amministrazione.” prosegue Battaglia, che conclude “ribadiamo che la via da seguire passa per la contrattazione quale strumento imprescindibile per aumentare l’efficienza della macchina pubblica, poiché solo dove c’è condivisione degli obiettivi e dei metodi ci può essere un grande movimento di massa orientato al cambiamento positivo”. Stampa il Comunicato stampa del 17/10/2011:

 

BIENNALE DI VENEZIA: CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?

“Siamo alle solite”, afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale CONF.SAL-UNSA Beni Culturali, “il Ministro Galan sta superando sé stesso e la cosa ormai non stupisce più nessuno”. “La Biennale di Venezia, famoso organismo no profit sostenuto dallo Stato italiano, avrà come componente nel suo Consiglio di Amministrazione nientemeno che il suo potente ed eclettico Capo di Gabinetto Dott. Salvatore Nastasi”.

“Questa indicazione”, prosegue il sindacalista,” arriva a suggello di una miriade di incarichi assegnati al suddetto quasi che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali abbia necessità di reggersi sulle capacità professionali di un solo uomo”.

“Resta ancora da spiegare, infatti, come possa persistere una situazione paradossale e deleteria di accumulo di incarichi che hanno portato il Capo di Gabinetto Salvatore Nastasi ad essere contemporaneamente anche Direttore Generale dello Spettacolo dal Vivo”. “Tali situazioni non sono nuove nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali se si considera che anche il suo Vice Capo di Gabinetto, Dott. Mario Guarany è, contemporaneamente, anche Direttore Generale del Personale”.

“Questa nuova nomina nel Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia”, sostiene Giuseppe Urbino, “ risulta del tutto fuori luogo essendo il suddetto il naturale controllore proprio della Biennale e pertanto essa rappresenta una profonda ferita all’ autonomia della stessa”. “Chiediamo con forza”, conclude il sindacalista, “che il Ministro Galan riveda tale decisione, così come il problema dei doppi e tripli incarichi. Si tratta di una questione di buon gusto che gli farebbe onore”.  Stampa il Comunicato stampa del 14/10/2011:

 

“CRISI, TREMONTI CHIUDA IL CARROZZONE ARCUS SPA”

In  questo momento di crisi, di manovre lacrime e sangue in cui a pagare sono sempre gli stessi ovvero gli impiegati dello Stato – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – ci sentiamo di consigliare vivamente il ministro Tremonti su come poter recuperare un po’ di quattrini in modo totalmente indolore.

E’ da qualche tempo che abbiamo denunciato l’inutilità di Arcus Spa, la società  cassaforte del Ministero Beni culturali, che fin dalla sua costituzione è sempre stata alla ribalta delle cronache negative'' per aver distribuito finanziamenti a pioggia in maniera clientelare. Dell’Arcus, dei suoi  progetti, della sua gestione, degli oltre 200 milioni di euro annui si  continua a sapere ben poco, navigando sul sito internet della società si riesce a comprendere il nulla – prosegue Urbino – è pensare che tutti i presidenti che si sono avvicendati hanno sempre  predicato, ma solo a chiacchiere,  grande trasparenza, quella che fino ad oggi  non si è proprio vista. Senza contare poi le copiose spese di gestione,  per sede di lusso in via  Barberini e non solo.

Ci rivolgiamo a Tremonti -  dice ancora il sindacalista – perché in questo periodo di grande crisi economica, cominci a dare il buon esempio per  la lotta agli sprechi. A che serve tenere in piedi un carrozzone come Arcus se la sua gestione continua a non essere trasparente? A che serve sperperare tutti quei soldi pubblici per una S.p.A  se poi le decisioni le prendono al ministero?  ''Basta con i finanziamenti alla Chiesa su progetti che non hanno ricadute per la collettività - rimarca Urbino – E’ arrivato il momento in cui per Arcus, Tremonti scriva il definitivo “The end” . Stampa il Comunicato stampa del 23/09/2011:

  

NASCE IL FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER I LAVORATORI DEI MINISTERI

UN GRANDE RISULTATO, A VANTAGGIO DEI LAVORATORI

In data odierna è stato sottoscritto l’atto istitutivo del fondo di previdenza complementare, denominato “Sirio” a cui potranno accedere i dipendenti dei Ministeri, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, degli Enti pubblici non economici, del CNEL e dell’Enac., che formano una platea potenziale di oltre 250 mila iscritti. Il Segretario generale Massimo Battaglia afferma:

“Da anni stiamo lavorando per offrire la possibilità ai lavoratori di avere a disposizione un sistema pubblico e garantito di previdenza complementare. Finalmente oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo. Siamo molto soddisfatti perché questo Fondo risponde alle esigenze di sicurezza sociale, specialmente di quella fascia di lavoratori che è ancora relativamente lontana dalla pensione.”

 “Il problema dell’inadeguatezza della pensione di base” prosegue Battaglia “pone per il futuro problemi sempre crescenti, poiché il rapporto tra stipendio e pensione andrà a diminuire. Appare necessario, per ogni lavoratore dipendente, scegliere dei percorsi di previdenza alternativa e il Fondo Sirio vuole venire incontro a questa esigenza, garantendo condizioni migliori rispetto ai fondi offerti dagli istituti bancari” Stampa il Comunicato stampa del 14/09/2011

  

GIANCARLO GALAN…

IL SUO TAGLIO DI CAPELLI E UN MINISTERO CHE SOFFRE.

“Mentre il Ministro Giancarlo Galan si preoccupa della sua immagine dopo l’articolo apparso su un noto quotidiano nazionale, giustificando l’ingiustificabile, negando peraltro l’evidenza delle assurde agevolazioni che hanno i parlamentari e ex parlamentari, come se il tutto si riducesse ad un semplice taglio di capelli, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali langue”, afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali.

“Infatti il Ministro ha trovato il tempo per rispondere con un puerile comunicato stampa all’ articolo apparso sul Corriere della Sera con il quale si metteva in risalto anche il suo taglio di capelli presso la barberia della Camera dei Deputati”.

“Nonostante i proclami propagandistici di inizio mandato, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali continua ad essere un Ministero allo sbando, con fondi sempre più esigui, con poco personale, mal distribuito, disincentivato e demotivato”, prosegue il sindacalista.

“In molti uffici del Ministero, comprese le Direzioni Generali, mancano persino le fotocopiatrici funzionanti e i toner per le stampanti, con grave pregiudizio per la funzionalità degli stessi”, tuona Giuseppe Urbino.

“Addirittura vi sono uffici periferici che non hanno i fondi per pagare le utenze e rasentano la sospensione dell’ attività e si rischia il paradosso che un Dicastero che dovrebbe fare tutela e conservazione, non è neanche in grado di ottemperare all’ordinarietà”.”

““Non ci sono assolutamente i presupposti per un rilancio della cultura e non si vede un segno di discontinuità tra la vecchia gestione Bondi e l’ attuale gestione Galan”.

“I nostri beni culturali”, conclude Giuseppe Urbino,rischiano ogni giorno di essere depredati da folli o turisti in cerca di souvenir e tutto questo perché manca in Italia una cultura dell’ arte, del bello, una nuova visione e un rilancio di immagine che sarebbe compito di questo dicastero attuare ma che, con un Ministro distratto da altre cose, difficilmente si potrà mettere in pratica. Stampa il Comunicato stampa del 14/09/2011

  

 MANOVRA DI AGOSTO: ATTENZIONE E RESPONSABILITA'

IL NOSTRO NO ALLA RATEIZZAZIONE DELLA TREDICESIMA ED AL RITARDATO PAGAMENTO DELLA BUONUSCITA

Il Segretario generale Massimo Battaglia dichiara:“Dopo la presentazione del decreto legge sulla nuova manovra finanziaria abbiamo assistito a tutto ed al contrario di tutto. E' evidente che questa crisi finanziaria globale e' di difficile soluzione per chiunque ma questo non significa che le soluzioni individuate debbano colpire sempre la stessa categoria di cittadini e lavoratori, che sono i lavoratori pubblici.

In questi giorni va di moda parlare di "manovra a saldi invariati". Bene, si trovino le soluzione giuste per garantire l'equilibrio degli interventi da realizzare. Tra queste l'intervento più importante e' sicuramente intercettare l'evasione fiscale. E' una battaglia che perseguiamo da tempo, visto che garantirebbe un recupero di 120 miliardi di euro l'anno, alleggerendo la situazione fiscale e patrimoniale dei lavoratori dipendenti che puntualmente sono oggetto di misure ad hoc. I lavoratori pubblici già pagano il blocco del contratto e una pressione fiscale elevata in rapporto al reddito percepito.

E' necessario che il governo trovi le giuste alternative.

Noi vigileremo e tramite la Confsal abbiamo già proposto le modifiche alla manovra di agosto, chiedendo l'eliminazione della rateizzazione delle tredicesime per le inadempienze dei dirigenti riguardo al rispetto dei vincoli di spesa, l'eliminazione del differimento del Tfr, l'eliminazione delle norme sulla mobilità obbligatoria in ambito regionale, l'eliminazione dell'accorpamento alla domenica delle feste laiche ad alto valore storico e simbolico.

Continueremo a lottare ad ogni livello per questi obiettivi e a breve convocheremo le nostre strutture federali al fine di valutare le più opportune iniziative.” Stampa il Comunicato stampa del 29/08/2011:

  

FERRAGOSTO 2011:

la Pinacoteca di Brera, il Cenacolo Vinciano, e la gran parte delle Aree Archeologiche della Lombardia saranno chiusi al pubblico

Il 15 Agosto saranno chiusi al pubblico: Pinacoteca di Brera, in Milano, Cenacolo Vinciano, in Milano, Parco dell’Anfiteatro Romano di Milano, Cappella Espiatoria, presso la Villa Reale in Monza, Parco Archeologico dei Massi Cemmo, Capo di Ponte (Bs), Grotte di Catullo e Museo Archeologico di Sirmione, Villa Romana e Antiquarium di Palazzo Pignano (Cr), Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, Vigevano (Pv) Saranno, inoltre, aperti il 15 agosto, ma chiusi al pubblico il 14 agosto: Rocca Scaligera di Sirmione, Palazzo Besta, Teglio (So)

I lavoratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali sono impegnati in una dura vertenza, che ha come obiettivi: l’annullamento dei previsti gravi tagli all’organico (oltre 2.200 unità in esubero, a fronte di un organico già impoverito e ridotto, per la sola area della vigilanza, a meno di 7.000 unità su tutto il territorio nazionale), il recupero dei tagli alle risorse economiche, previsti dai recenti provvedimenti finanziari, e che condannano il Ministero della Culturali alla chiusura per fallimento: impossibile programmare interventi di tutela, impossibile far funzionare le strutture. Recenti modifiche normative, accorpando i centri di spesa ministeriali, hanno prodotto un notevole ritardo, peraltro non ancora risolto, nel pagamento dei compensi di produttività al personale: i lavoratori del Mibac non percepiscono il salario di produttività, pari al 20% del loro stipendio da gennaio 2011.

Una norma del contratto prevede, inoltre, che il Personale di Vigilanza possa essere impiegato in turno al massimo per un terzo dei festivi previsti in un anno; si comprenderà facilmente come, in casi di carenze organiche estreme, qual’è il caso della regione Lombardia, questo limite sia ormai stato raggiunto in molti istituti culturali.

Negli scorsi anni si scelse la via di un accordo che, anche attraverso il recupero di risorse aggiuntive, consentisse la fruizione al pubblico, superando il limite  del terzo dei festivi. Quest’anno il neo Ministro ha rinviato il problema e non ha ancora trovato il tempo di occuparsene.

Pertanto, mentre la Pinacoteca di Brera ed il Cenacolo Vinciano protestano il 15 agosto a sostegno della vertenza nazionale, ma potrebbero raggiungere il limite dei festivi già dal prossimo settembre, con grave rischio per le aperture festive dei due musei,  tutte le Aree Archeologiche elencate hanno già raggiunto il limite del terzo in un anno e sono chiuse al pubblico già dal mese di luglio e sino alla risoluzione del problema.

Naturalmente l’elenco dei siti chiusi al pubblico è destinato rapidamente ad aumentare Richiamando il dibattito di questi giorni in merito alla vicende della Pinacoteca di Brera, ribadiamo, inoltre: UIL - CGIL – CONFSAL-UNSA esprimono forte dissenso in merito alla costituzione di fondazioni che, come nel caso del Museo Egizio di Torino, non offrono alcuna garanzia di tutela economica nei confronti del personale, scaricano costi di gestione sull’utenza, attraverso i rincari dei biglietti d’ingresso, senza però rinunciare al ricorso economico pubblico in quanto non è, al momento e nel futuro, ipotizzabile una loro autonomia economica.  Stampa il Comunicato stampa del 12/08/2011:

  

 PERCHÉ SEMPRE E SOLO NOI?

In questi anni la Federazione Confsal-Unsa ha dimostrato con i fatti e i risultati di saper percorrere nei momenti difficili per il Paese la strada della responsabilità e del dialogo privilegiandola rispetto a quella della protesta e della “piazza”.

“Questa mastodontica manovra finanziaria però” commenta il Segretario generale Massimo Battaglia “si traduce ancora una volta in una penalizzazione fortissima e insostenibile per i lavoratori dei ministeri”.

Il nuovo congelamento stipendiale e il nuovo blocco del turn over si vanno a sommare alle pesantissime norme che riducono le detrazioni fiscali (i cui effetti saranno percepiti l’anno prossimo), e all’aumento dei costi della sanità (i cui effetti sono immediati).

Battaglia ribadisce con forza il dissenso della Confsal-Unsa a questa manovra, troppo pesante per le tasche dei lavoratori, a fronte delle risorse recuperabili a) dall’evasione per 150 miliardi annui e b) dallo sradicamento dei costosissimi sprechi di denaro pubblico.

“Per questo” conclude il Segretario generale “la Federazione Confsal-Unsa lancia a settembre con la collaborazione delle proprie strutture territoriali e di tutti i lavoratori una propria operazione trasparenza per denunciare Ministero per Ministero tutte quelle spese inutili che sottraggono risorse dirottabili sul rinnovo del contratto. Mi riferisco a Consulenze, Collaborazioni esterne, auto-blu costosissime (sia per il mezzo che per il personale di scorta) e  esternalizzazzioni. Stiamo parlando di molte attività realizzabili dal personale in servizio nei Ministeri. Puntare sul personale significa spendere meno, spendere meglio e recuperare risorse, a tutto vantaggio dell’amministrazione pubblica e della società.” Stampa il Comunicato stampa del 19/07/2011:

 

 Festival del Cinema di Roma:

il Ministro Galan si è appena insediato e già vuole distruggere parte della cultura italiana.

“Se il buongiorno si vede dal mattino - allora questo è un giorno infausto per la cultura cinematografica italiana” ad affermarlo è Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della CONF.SAL-UNSA Coordinamento Beni Culturali.

“Infatti, il neo Ministro della Cultura Giancarlo Galan, da quando si è insediato, non ha fatto altro che sparare a zero sul Festival del Cinema di Roma creando un inutile e pericoloso contenzioso politico che peraltro non ha fatto che unificare tutte le forze parlamentari”. “Grazie al cielo”, prosegue Urbino, “sia il centrodestra sia l’opposizione, al momento si sono rifiutati di appoggiare la tesi secondo la quale il Festival del Cinema di Roma “non s’ha da fare” perché entrerebbe in conflitto con la più antica Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia”.

“In realtà”, tuona il sindacalista “senza nulla togliere alla Mostra di Venezia, Roma è da decenni la capitale del cinema nazionale e internazionale”.

“E’ a Roma che ha sede il Centro Sperimentale di Cinematografia, che è la più antica scuola italiana di insegnamento, ricerca e sperimentazione in tale settore. Attualmente è una fondazione che opera attraverso due principali sezioni: la Scuola Nazionale di Cinema e la Cineteca Nazionale”.

“Sempre a Roma”, spiega il Coordinatore Nazionale della CONF.SAL-UNSA Beni Culturali, ” hanno sede gli Studi cinematografici di Cinecittà, complesso di teatri di posa di eccellenza e rilievo internazionale attivo dal 1937. Nel suo complesso Roma è da sempre la capitale del cinema italiano che ha visto momenti di massima espansione e altri di crisi per poi risalire nuovamente come nel periodo attuale, che con gran fatica si sta facendo per rilanciare il cinema nazionale.

Giova ricordare che tra i films girati presso gli Studi cinematografici di Cinecittà ci sono stati, a titolo di esempio, tra le produzioni internazionali, Quo Vadis? e Ben Hur, ma è attorno al mito di Cinecittà che ruotano i sogni di tanti e tante aspiranti attori e/o attrici, così come ci ha raccontato Luchino Visconti nel suo “Bellissima”.

“Pertanto”, prosegue Giuseppe Urbino, “se proprio si vuole cercare la capitale del cinema, non si deve andare molto lontano: essa è in modo inequivocabile Roma! “Ben vengano pertanto altri Festival come quelli di Venezia, che ha peraltro una sua storia da rispettare, ma, per tornare alle affermazioni di Giancarlo Galan, non si può negare l’ importanza della Capitale e il suo ruolo fondamentale nella storia cinematografica italiana ed internazionale”.

Farebbe bene il Ministro Galan afferma Il sindacalista della CONF.SAL-UNSA Beni Culturali, a dare più spazio al ruolo istituzionale del MiBAC nel suo complesso facendo funzionare al meglio i Musei e i luoghi di cultura che a fatica si riescono a tenere aperti per mancanza di fondi e per cronica carenza di personale sempre più demotivato e malpagato, peraltro vicino alla soglia media dei cinquantacinque anni di età, senza che all’orizzonte si veda la possibilità di uno scivolo pensionistico e l’ assunzione di nuove e giovani leve”.

“Cosa dire poi della Lobby esistente nel MiBAC con la girandola di nomine facili dei Dirigenti, senza alcun concorso e delle consulenze d’ oro spalmate tra vecchie cariatidi che escono come pensionati e rientrano come consulenti ben foraggiati?

“Pertanto”, conclude Giuseppe Urbino, “inizi il Ministro ad occuparsi di cose serie, con meno campanilismo e più senso di servizio che un uomo di governo deve essere tenuto ad osservare”. Stampa il Comunicato stampa del 16/05/2011:

  

Beni Culturali, Confsal Unsa su cedolino unico:

“Intervenga Galan o sarà mobilitazione”

Gravi problemi di gestione del personale derivanti dall’enorme ritardo che si sta accumulando a seguito dell’avvento del “Cedolino unico”. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, finora non ha potuto acquisire in tempi rapidi i necessari fondi di pertinenza sui capitoli di previsione di spesa e pertanto non vi è la disponibilità dei fondi per la liquidazione delle competenze accessorie al personale. - a parlare è il Segretario Nazionale della CONFSAL UNSA Beni culturali, Giuseppe Urbino - infatti, nonostante le reiterate richieste del Mibac al Ministero dell’Economia e della Finanze, non da ultima quella inviata direttamente dal Ministro Giancarlo Galan al suo omonimo Giulio Tremonti, affinchè venga sbloccata la situazione e si provveda a fornire le  credenziali indispensabili per accedere all’apposito portale SPT. Al fine di superare tutta  una serie di rilevanti criticità che a tutt’oggi  non consentono ancora  la regolare e tempestiva liquidazione della competenze accessorie spettanti al personale che ha svolto la propria opera in occasione di iniziative di apertura straordinaria dei luoghi di cultura. 

Pur volendo tener conto dell’innovazione e delle pur comprensibili difficoltà relative all’avvio della complessa procedura afferente la realizzazione del “Cedolino Unico” - prosegue il sindacalista - non si può non comprendere lo stato di disagio del personale che attende ancora  di essere pagato per le prestazioni a suo tempo effettuate.

 In ragione di quanto sopra esposto e in considerazione dei gravi problemi di gestione del personale che tale ritardo sta già creando,nonché al fine di evitare sia prevedibili azioni sindacali sia conseguenti contenziosi giudiziali,con il rischio di paralizzare le attività istituzionali legate soprattutto alle aperture straordinarie dei plessi museali e dei siti culturali di maggior visibilità.

 I ritardi che purtroppo si sono verificati,sono stati già oggetto di attenzione da parte delle organizzazioni sindacali e, se dovessero permanere, la CONFSAL-UNSA Beni Culturali unitamente alle stesse oltre che proclamare lo stato di agitazione, attiverà iniziative volte ad una sostanziale astensione del personale alle attività istituzionali legate alle aperture straordinarie delle sedi museali,siti archeologici ,gli archivi e le biblioteche.

 Questo rischio - conclude Urbino - sia tanto più incombente nel momento in cui ci si avvicina alla stagione estiva,in cui le aperture straordinarie sono più frequenti.

La CONFSAL-UNSA Beni Culturali fa appello al Ministro Galan affinchè assicuri un intervento diretto e urgente nei confronti del MEF per risolvere in via definitiva la questione e consentire in tal modo l’immediata,regolare e continuativa liquidazione delle competenze accessorie. Stampa il Comunicato stampa del 05/05/2011:

  

MUSEI 1° MAGGIO a FIRENZE SE TUTTO E’ CHIUSO

BISOGNA RINGRAZIARE SOLO LA DOTTORESSA ACIDINI

«Anche se a Roma al Ministero tentennano nell’approvare l’accordo nazionale per tenere aperto, su base volontaria, i luoghi d’arte statali il Primo maggio – dichiara in una nota Learco Nencetti della CONF.SAL-UNSA Beni Culturali –, tuttavia restiamo meravigliati dall’immobilismo della Dott.ssa Acidini, che con le sue indecisioni non fa altro che offrire poi la “faccia” per gli schiaffi da parte del solito Sindaco-Manager di Firenze Matteo Renzi.

Anche perché  – prosegue il sindacalista –, la Soprintendente  Acidini non ha avanzato, e non sta avanzando, alcuna proposta in merito nonostante le nostre sollecitazioni. Quest’anno se si va avanti così, con questo traccheggio, non avremo nemmeno l’apertura del Giardino di Boboli e le Ville come invece è stato possibile fare per gli anni scorsi. Anzi – tiene a precisare  Nencetti –, si cerca in tutti i modi il pretesto per dire che da Roma non vogliono che si apra, quando invece si sa benissimo che in altre città i maggiori musei saranno aperti e che comunque un accordo verrà firmato (domani mattina al Ministero è prevista una riunione ad hoc)».

«Comunque – chiosa Nencetti – , non si può sempre affrontare le chiusure dei musei della città di Firenze all’ultimo minuto, senza una adeguata programmazione. E poi, che senso ha chiudere tutto per il primo maggio per poi aprire il lunedì 2 maggio (giorno ordinariamente di chiusura settimanale)?  Allora, se i soldi ci sono per fare aprire il 2 maggio, perché non disporre diversamente per tempo utile almeno l’apertura dei maggiori musei per il Primo maggio?

Quest’anno, a parte le polemiche commerciali cittadine  – conclude Nencetti –, la Città di Firenze, i turisti e gli stessi lavoratori che faranno festa sapranno chi ringraziare di questa chiusura totale. Le responsabilità però, saranno e sono solo della dott.ssa Acidini. Grazie.» Stampa il Comunicato stampa del 20/04/2011:

 

LA BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI FIRENZE OGGI APERTA. MA CHI PAGA?

Sembra strano ma finalmente la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze riesce ad aprire anche di domenica, nonostante che ancora ad oggi il suo bilancio è magro ed i soldi sono sempre meno. Peccato però che l'apertura sia solo per oggi nel tardo pomeriggio, alle ore 17:30, per un concerto-esibizione della Scuola di Musica Il Trillo di p.za Salvemini, 21. La sua festa "Appleton west east high school bands".

Fin qui, niente di strano, se non fosse che il luogo che ospita questa manifestazione alla sua IX edizione dei giovani talenti della musica dal mondo, è la grande Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze che anche nelle scorse feste di natale (23 dic- 7 gen) ha dovuto chiudere al pubblico di pomeriggio perché a corto di personale.....

Per oggi pomeriggio, invece, si riesce a aprirla ma per un concerto e con poche unità di personale. Sette/otto in tutto, compreso il Responsabile ed il Casiere di turno che ha le chiavi per aprire questo magnifico scrigno della memoria nazionale e dei suoi potenti allarmi di sicurezza!

GIÀ, MA CHI PAGA? è questa la domanda che si pone il Sindacato autonomo Conf.sal-Unsa Beni Culturali per il tramite del suo rappresentante toscano Learco Nencetti, che in una nota indirizzata alla Direzione Generale ai Beni Librati ed alla stessa Direttrice della Biblioteca Nazionale, Maria Letizia Sebastiani, che dallo scorso dicembre ha preso le redini dalle mani della pensionanda Antonia Ida Fontana, con tutte le poderose polemiche sugli scarsi fondi a disposizione per la BNCF che l'avevano precedute.

Già, perché - sostiene il sindacalista - se non ci sono sufficienti fondi e poco personale, come può essere che la Biblioteca venga aperta - anche se con poche unità -, disinseriti gli allarmi di sicurezza, rimessi in funzione tutti gli impianti, compreso il riscaldamento (con quello che costa), senza sapere chi è che paga poi i costi di gestione ed il personale Stampa il Comunicato stampa del 27/03/2011:

  

T.A.R. LAZIO DOPO LA SENTENZA VOGLIAMO I FATTI IL MINISTERO PROCEDA CON LE ULTERIORI PROVE SELETTIVE PER IL PASSAGGIO DALL’ AREA B ALLA POSIZIONE ECONOMICA C1

Troppo tempo è ormai passato da quando numerosi colleghi appartenenti all’ex area B hanno sostenuto le prove selettive per il passaggio alla posizione economica C1.

Troppo tempo è inoltre passato nell’attesa della famosa sentenza del T.A.R. Lazio con la quale è stata riconosciuta come requisito valido per la partecipazione al bando di concorso per il passaggio dall’area B alla posizione economica C1 l’anzianità di nove anni maturata all’interno dell’area B dal personale interessato.

Questo, come sappiamo, comporterà che l’Amministrazione dovrà considerare valide TUTTE le istanze presentate dai colleghi che hanno presentato ricorso avverso l’esclusione.

Cosa aspetta il Ministero, nella persona del nostro Direttore Generale Dott. Guarany, a prendere una rapida decisione a riguardo e calendarizzare le ulteriori prove selettive per far si che TUTTO il personale interessato sia messo nelle condizioni di partecipare al processo di riqualificazione in discorso?

La nostra è un’Amministrazione ormai vecchia, l’età media dei dipendenti è superiore ai 50 anni e le prospettive di carriera sono scarse e limitate nel tempo. Basterebbe un po’ di pragmatismo per ben comprendere la gravità della situazione, visto che molti colleghi sono peraltro vicini alla pensione.

Chiediamo pertanto con forza che il Direttore Generale Dott. Guarany  disponga immediatamente che si avviino le prove selettive per il restante personale, al fine di non perdere ulteriore prezioso tempo, stilare le apposite graduatorie per arrivare in tempi ragionevoli ad effettuare le prime chiamate. Stampa il Comunicato stampa del 25/02/2011

  

 ESTERI: ECCO CHI NON VUOLE TUTELARE I LAVORATORI A CONTRATTO DEL MAE

Nonostante siano trascorsi alcuni anni da quando ha preso l'avvio l'esperienza delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nel pubblico impiego, le RSU fanno ancora discutere, specie a proposito dei lavoratori italiani e stranieri presenti presso le sedi del Ministero per gli Affari Esteri nel mondo.

Premesso che il personale in servizio presso gli uffici del MAE si divide in personale assunto con contratto stipulato ai sensi della legge italiana e personale assunto ai sensi della legge locale (tra i quali tutti i dipendenti con cittadinanza straniera e parte dei dipendenti con cittadinanza italiana), Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa, lancia un invito al buon senso ed al ripristino di pari diritti tra tutti i lavoratori impegnati a lavorare per il nostro Paese “I lavoratori delle sedi diplomatiche e consolari italiane impiegati con contratto a legge locale, sono ancora privi dei diritti sindacali riconosciuti ai loro colleghi con contratto a legge italiana”.

E mentre è ancora in discussione al Senato il disegno di legge 1843, che, ai fini della costituzione delle RSU prevede la partecipazione del personale in servizio presso le rappresentanze diplomatiche e consolari nonché presso gli istituti italiani di cultura all’estero, anche se assunto con contratto regolato dalla legge locale, i coordinamenti esteri Cgil, Cisl e Uil, ne chiedono il ritiro, definendo il DDL “l'ennesima incursione ed ingerenza in una materia riservata alla contrattazione collettiva”.

Massimo Battaglia dichiara che “è inammissibile sostenere e reiterare una discriminazione di questo tipo tra colleghi che condividono responsabilità, mansioni e che spesso condividono l’ufficio e sono vicini di scrivania. E’ come vivere in uffici in cui c’è un personale di serie A e un personale di serie B, estromesso dalle prerogative sindacali riconosciute alle RSU sul posto di lavoro (organizzazione, orario di lavoro e sicurezza del posto di lavoro). E non è possibile parlare di confronto con i sindacati locali, specie in Paesi caratterizzati da regimi nei quali sindacato e partito unico si fondono e confondono”.

«E’ giunto il momento che tutte le forze politiche, nessuna esclusa» conclude Massimo Battaglia, «contribuiscano senza ulteriori tentennamenti o tatticismi all’adozione del provvedimento, basato su elementari regole di buon senso». Stampa il Comunicato stampa del 23/02/2011:

  

 ESTERI: RICONOSCERE I DIRITTI AI LAVORATORI DELLE AMBASCIATE ITALIANE CON CONTRATTO A LEGGE LOCALE

«I lavoratori delle sedi diplomatiche e consolari italiane impiegati con contratto a legge locale, sono ancora privi dei diritti sindacali riconosciuti ai loro colleghi con contratto a legge italiana. È inammissibile che esista una discriminazione di questo tipo tra colleghi che condividono responsabilità, mansioni e che spesso condividono l’ufficio e sono vicini di scrivania. E’ come vivere in uffici in cui c’è un personale di serie A e un personale di serie B, discriminato» afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa.

«Da anni, molto spesso da sola contro tutti, la nostra organizzazione sindacale, sia a livello Federale che di settore, sta lavorando per dare una soluzione definitiva a tale questione attraverso l’adozione di un’apposita normativa che riconosca a questi lavoratori la facoltà di partecipare alle elezioni RSU con un elettorato sia attivo che passivo» continua Battaglia. «Fino ad oggi infatti nelle stesse sedi di lavoro all’estero abbiamo assistito a una divisione netta tra personale a cui è riconosciuto il diritto ad esprimere i propri rappresentanti locali attraverso le elezioni democratiche, e personale a cui ciò viene negato.»

«La proposta di legge n. 1843 in grado di sanare questa grave disparità è a ancora all’attenzione del Senato, ma è già stata ampiamente dibattuta alla Camera e dalla stessa approvata. E’ giunto il momento che tutte le forze politiche, nessuna esclusa» conclude il Segretario Generale, «contribuiscano senza ulteriori tentennamenti o tatticismi all’adozione del provvedimento, basato su elementari regole di buon senso» Stampa il Comunicato stampa del 31/01/2011:

  

BATTAGLIA: “SERVE UN IMMEDIATO TAVOLO DI CONFRONTO PER LA MODIFICA DELLA RIFORMA BRUNETTA”

 

La Federazione Confsal-Unsa prende atto che il Consiglio dei Ministri nella seduta del 21.01.2011 ha approvato uno schema di decreto legislativo volto ad offrire un'interpretazione al d.lgs. 150/09 in tema di partecipazione sindacale e sulle competenze della contrattazione collettiva.

Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa, afferma «Le difficoltà pratiche dell'attuazione della c.d. "Riforma Brunetta", anche confermate da diverse condanne per condotta antisindacale a molte amministrazioni, rendono necessaria e urgente una fase di confronto tra il Governo e le Organizzazioni Sindacali.

Il miglioramento della qualità della P.A., così come quello di ogni organizzazione complessa, si ottiene solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, poiché solo cambiamenti condivisi risultano attuabili con efficacia e con minima resistenza.

Pur condividendo la necessità di un rinnovamento della P.A. per il rilancio del sistema paese, da più di un anno sottolineiamo gli aspetti critici della Riforma, sia in riferimento alle relazioni sindacali che essa delinea, sia riguardo alla procedura della valutazione della performance e del merito.

Chiediamo pertanto l'immediata apertura di un tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali prima dell'adozione definitiva del decreto legislativo presentato al Consiglio dei Ministri del 21.01.2011 Stampa il Comunicato stampa del 24/01/2011: